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Il 12 gennaio al FAB con Nunzio Papotto abbiamo presentato Paolo Alessandro D’Angelo

Una bellissima serata trascorsa presso la Galleria d’Arte di Nunzio Papotto annessa al FAB (Food & Beverage) parlando di Vita e di ciò che rappresenta per molte persone. Con le sue illusioni e disillusioni, con la magia delle Speranze e il cinismo di un mondo in cui apparire conta più di essere. Con Luigi Asero (Presidente dell’Istituto per la Cultura Siciliana), con Nunzio Papotto eclettico artista e con Paolo Alessandro D’Angelo (che con Mare Nostrum Edizioni ha pubblicato il suo “Tracce di vita”) la serata è divenuta splendida occasione per parlare non soltanto del libro ma della vita in generale. Una splendida atmosfera ha accompagnato i presenti.

Ecco come possiamo descrivere la Galleria d’Arte che ci ha ospitato, usando le parole di Paolo D’Angelo.


Ci sono porte che, una volta aperte e varcata la soglia che delimita lo spazio esterno da quello interno, ti proiettano in un mondo che non pensavi potesse davvero esistere. Ti ritrovi dinanzi a cotanta bellezza che quasi non riesci a trovare un aggettivo idoneo per qualificare e quantificare ciò che i tuoi occhi ammirano.

In una Catania dominata da un “caos” fine a se stesso, stracolma di locali così tanto simili nel programmare serate che quasi esci consapevole che ti troverai difronte all’ennesimo evento che si discosta dal precedente “grazie” ad impercettibili dettagli appositamente modificati.

Una routine che apparentemente soddisfa ma che sostanzialmente non appaga e ti lascia un senso di incompiutezza perché: hai sì pigiato il piede sull’acceleratore ma cosa ti è rimasto alla fine dentro? Cosa ha arricchito la tua anima?

Poco o nulla se non l’ennesima foto sui social intenta a dimostrare che si è stati in quel posto di tendenza che tanto soddisfa un ego sempre più affamato e assetato di materialismo, esibizionismo, qualunquismo; povero di personalità, incapace di scegliere e, magari, sapersi distinguere.

Eppure un angolo di gioia, serenità e spensieratezza sapientemente miscelata alla raffinata e “selvaggia” arte di un pittore che negli anni è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nelle vite di chi ha avuto la fortuna e il piacere di conoscerlo e lasciarsi avvolgere della sua instancabile voglia di “vivere a colori” in quella Catania sopracitata troppe volte standardizzata e spesso opaca, è presente.

Nei locali del FAB (acronimo di Food and Beverage) situato in Via delle Scale 10/18, curatissima location dallo stile unico dove davvero si gusta un ottima cucina improntata totalmente sull’accurata selezione di materie prime di alta qualità che permettono la realizzazione di gustosi piatti accompagnati da una buona selezione di birre ed ottime etichette di vini, sorge lo studio di Nunzio Papotto.

Una volta varcata la “famosa” porta ecco che tutto diventa possibile, respiri aria nuova e vieni avvolto da una sensazione di profondo benessere: è la magia dell’arte in tutte le sue forme.

In quest’area adibita a “galleria” d’arte, Nunzio con coraggio e tenacia ha creato una delle sue più grandi opere: uno spazio dove arte e vita si fondono, nonché un “riparo” per chiunque avverta la necessità di un luogo nel quale esprimere il proprio stato d’animo non è vergogna ma valore aggiunto, tanto da farti render conto che una volta rotti gli schemi imposti dalla società quel senso di libertà dona conforto e nutre la nostra linfa vitale.

Nunzio non si è mai chinato alle logiche del mercato; non si è mai svenduto ad affaristi ed arrampicatori sociali sempre sul “pezzo” quando si tratta di mettere in mostra la loro più grande dote: l’arroganza.

Nunzio ti ascolta, ti sorride e d’un tratto ti ha già dipinto.

Nello studio di Papotto, sempre più realtà solida nella nostra amata Catania, passa di tutto: pittori, musicisti, attori e attrici, cantastorie e chiunque senta il bisogno di voler “dire” qualcosa perché lì fuori nessuno ti ascolta. È luogo che da e crea opportunità, senza pretese di nessun genere se non quelle dell’avere buon senso e rispetto verso tutto e tutti.

Potrei star qui ad elencare i tanti eventi proposti all’interno del FAB e dello studio di Papotto; potrei scrivere in maniera dettagliata la bellezza che regna in ogni angolo di questa location e dirvi, per filo e per segno, cosa vi aspetta una volta varcata quella soglia.

Non avrebbe senso.

Ci sono emozioni che per poterle percepire e di conseguenza viverle, ti devono lasciare un segno indelebile nell’anima; non le puoi raccontare, le deve sentire addosso. Passare attraverso gli occhi e giungere lì dove nascono le emozioni più pure e sincere, al cuore.

Questo è un luogo che devi vivere!

Sapete qual’è l’ingrediente segreto che permette a questo posto di essere così magico?

L’umiltà e la voglia irrefrenabile di essere e sentirsi se stessi.

Impresa sempre più ardua in tempi come questi e in questa società troppo impegnata ad esaltare falsi miti e facili eroi. Dove non conta chi sei ma quello che fai; ciò che hai ti assegnerà un ruolo preciso, in caso contrario sei tagliato fuori e non importa ciò che provi.

Questa società impone regole che radono al suolo quel lato umano e sensibile che tutti abbiamo. Mettiamo una maschera e affrontiamo come meglio si può la vita e le sue sfumature.

Di luoghi come questo se ne sente il bisogno per poterci render conto che non è tutto come società impone; che davvero la maschera possiamo tirarla giù e che ad essere “normali” si diventa “speciali”.

Evviva il FAB…

Evviva Papotto!


Qui la photogallery dell'evento.

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ICS

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